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Alla Giornata Mondiale delle Fiere 2023, tutti i numeri sul turismo fieristico in Italia

È ormai calato il sipario da qualche giorno sul grande evento di AEFI – Associazione Esposizioni e Fiere Italiane di promozione del comparto fieristico. L’annuale Giornata Mondiale delle Fiere, che nel 2023 coincide anche con i 40 anni di AEFI, ha avuto luogo lo scorso 6-7 giugno a Roma e naturalmente non poteva mancare una delegazione delle Fiere di Santa Lucia.

Il convegno del 7 giugno, oltre all’introduzione del presidente Maurizio Danese e agli interventi istituzionali, ha visto la presentazione di un importante report di Prometeia per AEFI dedicato all’impatto del turismo fieristico in Italia, che vanta 267 manifestazioni internazionali e i 264 appuntamenti nazionali. Elaborando i dati forniti dall’ISTAT, Prometeia evidenza che sui 119 miliardi di euro di valore di produzione dell’industria turistica, 3,6 miliardi derivano dal comparto fieristico, con le sue 4mila unità produttive e 15mila occupati. Facendo poi riferimento ai dati forniti dalle rilevazioni regionali e integrati dall’indagine annuale del comparto, emerge che i visitatori univoci complessivi di fieri e convegni che si svolgono nel nostro Paese sono ben 20 milioni, di cui il 7,5% proveniente dall’estero, mentre tra i visitatori italiani il 59% proviene da fuori regione. Si stima che la spesa complessiva di tali visitatori (tra vitto, alloggio, trasporti, intrattenimento, shopping ecc) si aggiri attorno ai 4,25 miliardi di euro di impatto diretto di cui 4,02 miliardi di produzione (che determina un incremento delle imposte sui consumi pari a 204 milioni di euro), 1,96 miliardi di valore aggiunto e un’occupazione di 46.827 persone.

Come ricorda il presidente Danese, l’uscita dalla pandemia è stata evidentemente una sfida vinta, “anche grazie all’appoggio e al sostegno delle istituzioni che recentemente e per la prima volta hanno esplicitamente inserito le fiere nel paniere degli asset fondamentali per la promozione del sistema Paese”. Ci sono naturalmente temi su cui lavorare con più energia, per esempio il tema dell’attrattività straniera: ancora troppo pochi sono i visitatori provenienti dall’estero rispetto a quanto accade nei Paesi competitor come la Germania. “E proprio in questo gap risiede la nuova sfida da affrontare e vincere insieme” prosegue infatti Danese “quella di oggi è una chiamata all’internazionalizzazione del sistema fieristico, decisiva per il futuro delle fiere e di conseguenza anche per le aziende del made in Italy che rappresentiamo così come, e allo stesso modo, le fiere possono giocare un ruolo importante nella crescita dell’attrattività della ‘destinazione Italia’”.